Iris pseudacorus
Gutturnio
Barbera d'Alba
Quello delle tinture è un discorso assai vasto, e decisamente lungo da affrontare, specie se come me, lo si vuole fare non comprando i colori ma raccogliendo da ciò che dà la natura nei miei dintorni o dove capito coi mercati.
Però è altresì stimolante, sopratutto perchè spesso e volentieri le tinture che si ottengono variano fortemente di gradazione di colore a seconda delle quantità usate, se un bacca è fresca o essiccata, se una corteccia è grezza o sminuzzata, se le radici sono a pezzi o polverizzate.
In un anno e mezzo di sperimentazioni ho ottenuto già 9 colori differenti con diverse gradazioni all'interno del singolo colore...il problema sta nel fatto che raccolgo ben 8 tipi differenti di semi che possono prendere la tintura...se fate il calcolo e considerate che non mi è mai possibile tingere piccole quantità di semi(perchè sennò finiscono subito), forse potete capire (in parte) quanto complicato e lungo sia questo passaggio lavorativo.
Per tingere utilizzo: mallo di Noce nero, bacche di Sambuco, bacche di Fitolacca, bacche di Ligustro, radici di Asperula, rizomi di Iris acquatico, corteccia di Cotinus, Curcuma(questa comprata poichè non sono ancora riuscito ad ottenere un giallo stabile con le piante nostrane), Vino, Vino inacidito, Henné tramite mio cognato tunisino che me ne porta a valangate, Terra rossa raccolta dalle parti di Siena, Olmaria.
Il metodo di tintura è lo stesso che si utlizza nelle tinture dei tessuti, ovverossia si fanno bollire i semi levigati assieme al materiale colorante, si aggiunge come mordente allume di rocca e un goccio di aceto per dare lucentezza al colore sul seme.
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